Mentìa l’avviso

recitativo e aria per tenore e pianoforte
versi di Felice Romani

Anno di composizione
1883
Autografo

Milano, Conservatorio di musica «Giuseppe Verdi»

Edizioni

Michael Kaye, The Unknown Puccini, New York and Oxford, Oxford University Press, 1987, pp. 37-44

Giacomo Puccini, Canti, a cura di Riccardo Pecci, Stuttgart, Carus Verlag, 2010 (n. ed. CV 5.301), pp. 41-45.

Annotazioni

Utilizzata in Manon Lescaut.

Mentìa l’avviso
Mentìa l’avviso… Eppur d’Ausena è questa
l’angusta valle… e qui fatal dimora
mi presagiva la segreta voce
che turba da piu’ notti
il mio riposo.
Tu cui nomar non oso,
funesta donna, dall’avel risorta
per mio supplizio un’altra volta ancora
promettesti vedermi… e in rio momento.

Ah! chi geme?… M’inganno… è l’onda, è il vento.

È la notte che mi reca
le sue larve, i suoi timori,
che gli accenti punitori
del rimorso udir mi fa.

(Felice Romani)